“La stanza è vuota e entra l’abitante”
Introduzione
Mi installo nella funzione dell’architettura.
La pittura da cavalletto ha raggiunto il muro e lo ha disoccupato.
Il colore del muro è grigio.
La stanza è vuota e entra l’abitante.
L’uomo viene dal mondo della natura, dalla città occupata…
e viene con il desiderio di trovare un sito in cui isolarsi,
sentirsi come essere individuale e libero,
col bisogno di uno spazio in cui installarsi con il corpo e lo spírito.
Qui è il luogo in cui dallo spazio dell’architettura può scaturire l’opera d’arte,
vale a dire,
un luogo in cui lo spazio archuitettonico – in 2 o 3 dimensioni –
può convertirsi in scultura o pittura.
Jorge Oteiza
Propósito Experimental Irún, 1957
A seguire del ciclo di conferenze tenute nell’ambito del seminario “Specie di spazi”, parte integrante del programma del corso di Teorie dell’architettura 2017-18 del prof. Renato Bocchi, Università Iuav di Venezia, corso di laurea di Arti visive e moda, in cui si è avviato un processo di avvicinamento progressive alle diverse categorie spaziali che accomunano l’architettura e le alter discipline plastiche, il workshop intitolato “La stanza è vuota e entra l’abitante” cita le parole dell’artista basco Jorge Oteiza a proposito della capacità dello spazio dell’architettura di pervenie ad una “opera d’arte totale come soluzione spaziale a favore dell’uomo”.
Obiettivo principale del workshop è avvicinarsi a quelle categorie spaziali, non più attraverso un posizionamento esterno, ma mediante una sperimentazione plastica dentro uno spazio concreto che permetta di attivarle artisticamente.
Durante il workshop si è voluto unire il pensiero a concrete sperimentazioni, unire la costruzione della forma alla sua negazione, organizzando un processo di strategie spaziali che chiamiamo progetto.
Si è tentato così di stabilire nuovi processi spazio-temporali entro la stanza vuota prescelta, il “tablinum” adiacente al patio d’accesso della Galleria internazionale d’arte moderna di Ca’ Pesaro, ove il soggetto come spettatore o come parte stessa dell’opera possa evolversi secondo i giochi di diverse risorse formali, per creare nuove possibilità spaziali nello stesso luogo.
Jorge Ramos Jular, architetto, Ph.D., docente Universidad de Valladolid., visiting professor Iuav-DCP, Venezia, 2017-18
con Juan Carlos Quindòs
Progetto Workshop Teorie dell’architettura 2017-2018
Angeloni-Bernabé -Boraggini-Fasoli
Galleria fotografica a cura di Juan Carlos Quindòs: